Arte geometrica e naturalismo: il giardino all'italiana e quello all'inglese a confronto
Fin dall'antichità, il giardino ha rappresentato un luogo di incontro tra la natura e l'uomo, ma la sua interpretazione è mutata attraverso i secoli, riflettendo le sensibilità culturali e artistiche delle diverse epoche. Due dei principali stili che hanno caratterizzato l'Europa sono il giardino all'italiana e quello all'inglese, esempi straordinari di due visioni opposte del rapporto con la natura.
Il giardino all'italiana, nato durante il Rinascimento, è l'incarnazione della razionalità e dell'ordine. Esso si distingue per la sua architettura rigorosamente geometrica, che conferisce al paesaggio un senso di controllo e simmetria. Viali rettilinei, siepi potate con precisione, statue e fontane decorano queste aree verdi, trasformandole in autentiche opere d'arte. Questo tipo di giardino non è concepito per essere naturale, bensì come un'estensione delle capacità creative e intellettuali dell'uomo. Villa d'Este a Tivoli o i Giardini di Boboli a Firenze sono esempi iconici di questa tradizione.
Di contro, il giardino all'inglese, sviluppatosi nel XVIII secolo, si ispira al romanticismo e si propone di celebrare la natura nella sua forma più spontanea e selvaggia. Questo stile abbandona la rigidità geometrica e predilige sentieri serpeggianti, laghi artificiali, boschetti e prati ondulati che evocano un paesaggio naturale. L'obiettivo è creare una connessione emotiva con l'osservatore, evocando sentimenti di pace e meraviglia. Esempi emblematici sono i giardini di Stourhead e di Blenheim Palace.
Questi due stili riflettono non solo gusti estetici diversi, ma anche visioni contrastanti della relazione tra uomo e natura. Mentre il giardino all'italiana rappresenta il dominio razionale dell'uomo sulla natura, il giardino all'inglese esprime il desiderio di armonizzarsi con essa, accettandone la libertà e l'imprevedibilità.
In conclusione, entrambi i tipi di giardino testimoniano il legame profondo tra l'uomo e il suo ambiente, ma lo fanno attraverso linguaggi differenti. Da un lato, la disciplina e l'arte; dall'altro, l'emozione e la spontaneità. Entrambi, tuttavia, continuano a ispirare e affascinare, offrendo spunti di riflessione sul nostro rapporto con il mondo naturale.
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