Neoclassicismo

 


Dal Rococò al Neoclassicismo Nei primi anni del settecento l'arte barocca assunse caratteri di maggiore leggerezza ed eleganza: prende il nome di "rococò". Questo stile che piaceva molto agli aristocratici del tempo si diffuse nelle grandi corti europee di Francia, Austria, Inghilterra e in Italia (Roma, Venezia, Torino e Napoli). 




Reggia di Caserta, progettata dall'architetto Luigi Vanvitelli.




Il Vedutismo 
Un genere pittorico nuovo nato nel settecento era la veduta: un dipinto dove era raffigurato lo scorcio di una città. Questo stile si diffuse soprattutto a Venezia, dove pittori come Canaletto e Francesco Guardi realizzavano quadri che raffigurano viste della città lagunare.

Canaletto, Piazza San Carlo, 1720

Gli artisti realizzavano questi quadri aiutandosi con la camera ottica, che era l'antenato della nostra macchina fotografica.



Gli artisti inquadravano con la camera ottica lo scorcio urbano che volevano rappresentare, e attraverso un vetro traslucido della camera riportavano l'immagine proiettata con una serie di lenti sul foglio da disegno. Come potete immaginare le dimensioni dei quadri delle vedute non erano grandissime proprio perché dipendevano dalla grandezza della camera ottica.


Un ritorno al passato: l'arte neoclassica 
Nella seconda metà del settecento, dapprima in Italia e poi in Europa si diffuse l'arte neoclassica, un movimento che vuole superare il decorativismo eccessivo del barocco e del rococò e riprendere gli ideali di bellezza e perfezione dell'arte classica (greca e romana).

Il neoclassicismo nasceva grazie a due grandi eventi:
1 - la diffusione dell'illuminismo, pensiero legato ai valori di libertà e dell'esaltazione della ragione;
2 - la scoperta delle città romane di Pompei ed Ercolano, sepolte nel 79 d.C. dalle ceneri del Vesuvio, che hanno permesso agli archeologi (scienza che nasce in questo periodo) di ritenere l'arte romana come modello di perfezione.

L’Italia, nel Settecento, inoltre diventò una meta obbligata del «Grand Tour», che rappresentava, per la nobiltà e gli intellettuali europei, una fondamentale esperienza di formazione del gusto e dell’estetica artistica
Roma divenne la città dove avveniva l’educazione artistica di intere generazioni di pittori e scultori.

Il neoclassicismo tende a scomparire subito dopo il 1815, con la sconfitta di Napoleone. Nei decenni successivi venne progressivamente sostituito dal Romanticismo che, al 1830, ha definitivamente soppiantato il neoclassicismo.

L'architettura neoclassica
Come detto l'arte classica era ritenuto un modello di riferimento per gli architetti neoclassici e infatti nelle loro opere ritornano forme tipiche dell'arte greca e romana come archi di trionfo, timpani, colonne doriche, ioniche e corinzie.
Furono realizzati edifici importanti come teatri, musei, sedi di governo ma anche monumenti celebrativi.
In Francia l'architettura neoclassica diventò uno strumento per celebrare l'importanza dell'imperatore Napoleone.


Architettura neoclassica in Italia
Il neoclassicismo si diffuse soprattutto nelle grandi città, come Milano, Roma e Napoli. A Milano fu realizzato il Teatro alla Scala, progettato dall'architetto Giuseppe Piermarini. L'edificio aveva un grande effetto monumentale grazie ad elementi antichi, alla simmetria e alla proporzioni perfette.




Johann Winckelmann fu il principale teorico del neoclassicismo che nei suoi scritti riteneva che lo stile classico (soprattutto quello greco) era il mezzo per ottenere la bellezza ideale.
Egli inoltre riteneva che la bellezza fosse come l'acqua di una sorgente, limpida e pura, senza nessun elemento aggiunto.

Le sue teorie artistiche trovarono un riscontro immediato nell'attività scultorea di Antonio Canova.


Commenti