La religione dei romani
La religione romana era politeista, con una vasta gamma di divinità che governavano ogni aspetto della vita e della natura. Molte di queste divinità furono riprese da quelle greche, assumendo nomi e attributi romani.
Tra le divinità principali troviamo:
- Giove (Zeus): Il re degli dei, dio del cielo, del fulmine e del tuono.
- Giunone (Hera): Regina degli dei, protettrice del matrimonio e della famiglia.
- Minerva (Atena): Dea della saggezza, della guerra strategica e dell'artigianato.
- Marte (Ares): Dio della guerra.
- Venere (Afrodite): Dea dell'amore, della bellezza e della fertilità.
- Apollo (Apollo): Dio della musica, della poesia, delle arti, del sole e della profezia.
- Diana (Artemide): Dea della caccia, della luna e degli animali selvatici.
- Mercurio (Hermes): Messaggero degli dei, dio del commercio, dei viaggiatori e dei ladri.
- Nettuno (Poseidone): Dio del mare, dei terremoti e dei cavalli.
- Cerere (Demetra): Dea dell'agricoltura, delle messi e della fertilità della terra.
- Vulcano (Efesto): Dio del fuoco, della metallurgia e dei fabbri.
- Vesta (Hestia): Dea del focolare domestico e della famiglia.
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Divinità romane |
Oltre a queste divinità maggiori, i Romani veneravano anche numerose divinità minori, spiriti della natura (numina), divinità domestiche come i Lari e i Penati, e personificazioni di concetti astratti come la Pax (Pace) e la Victoria (Vittoria). La religione romana era profondamente integrata nella vita pubblica e privata, con rituali, sacrifici e templi dedicati alle varie divinità per assicurare il favore divino e la prosperità dello stato e delle famiglie.
I Romani apprendono dai greci l'uso degli stili dorici, ionici e corinzi, che non solo riutilizzano nei loro templi a pianta rettangolare, ma anche in quelli di forma circolare, che i Romani hanno potuto costruire grazie alla conoscenza dell'arco. Un'altra novità dei romani è uso della copertura a cupola.
Tempio romano Maison Carrée di Nimes in Francia. Si tratta di un tempio molto simile a quelli greci, ma con un basamento più alto e una scalinata di accesso. | |
I Romani realizzarono anche templi a pianta circolare, come il Tempio di Ercole Vincitore, grazie all'uso dell'arco e all'invenzione del calcestruzzo, un impasto di sabbia e pietre, che una volta indurito, diventa leggero e resistente | |
Il Pantheon è un tempio dedicato a tutti gli dei di forma circolare e con copertura a cupola. La cupola è costruita in calcestruzzo e ha un diametro e altezza pari a 44 metri. Fino alla invenzione del cemento armato è stata la cupola più grande del mondo. All'esterno, sul lato di ingresso, il tempio ha un pronao (spazio davanti alla cella preceduto da colonne) di ordine corinzio. All'interno vi è un unico vano di forma circolare le cui pareti hanno delle nicchie che contenevano le statue degli dei. La cupola interna è decorata a cassettoni in calcestruzzo, cioè dei riquadri che riprendono le travature in legno. ALla sommità vi è un'apertura circolare che illumina tutto l'interno. Il Patheon per la sua perfezione e per la sua tecnica costruttiva innovativa ha rappresentato un modello per tutti gli architetti per molti secoli a seguire. |
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Spaccato assonometrico del Pantheon |
Lo spaccato assonometrico è tecnica grafica fatta per mostrare gli interni di una chiesa o di un edificio storico. Si usa prevalentemente in architettura per mostrare sia la struttura esterna sia una parte degli interni.
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Impalcature in legno utilizzate per la realizzazione della cupola in calcestruzzo |
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Dettaglio della cupola con cassettoni trapezoidali del Pantheon |
Nel giorno in cui Roma festeggia il suo compleanno, il 21 aprile, i raggi di luce penetrano nel Pantheon e, alle 12 precise, illuminano perfettamente la porta di bronzo d'ingresso, quella da cui oggi entrano i visitatori ma da cui, tanti anni fa, accedeva l'imperator
Cemento romano
Il cemento romano (che a Roma si chiama comunemente malta) è composto di calce ottenuta per cottura e/o pozzolana.
Al cemento erano mescolati pezzi di pietra, diversa a seconda dell'uso del cemento: le pietre venivano tenute a mollo per giorni prima di essere inserite a forza nell'impasto.
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Capacità del calcestruzzo romano di "auto-ripararsi" |
Dall'arco alla cupola
Come detto i Romani hanno appreso la tecnica della costruzione ad arco dagli etruschi. Con questa tecnica, che era molto più sicura e versatile del sistema trilitico, i Romani potevano costruire opere architettoniche senza fine (o quasi) come gli acquedotti o circolari come il Colosseo (che vedremo la prossima lezione).
I Romani col tempo hanno ampliato la gamma delle costruzioni realizzabili partendo dall'arco a tutto sesto (arco perfettamente semircolare):
- la volta a botte, uno spazio chiuso più ampio ottenuto con la successione di tanti archi (questa tecnica la potete osservare nelle abitazioni del centro storico);
- la volta a crociera, ottenuta con l'incrocio di due volte a botte;
- la cupola è una copertura a semisfera che serviva per coprire grandi spazi circolari.
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